L’esperienza della REV per me è stato un viaggio vero e proprio, da uno spazio poco definito e poco concreto, passando per luoghi che conosco e che sono significativi per me, per arrivare ad uno spazio ancora da costruire e quello che sogno.

Sono state diverse le resistenze che mi hanno accompagnato, prima fra tutte il fatto che all’inizio non riuscissi a immaginare completamente nulla e poi ad un certo è esploso tutto un mondo che non riuscivo a vedere, fatto di stanze, città, persone, eventi che si sono messi in fila con una chiarezza inaspettata. Numerosi sono stati i bivi di fronte ai quali mi sono trovato, la particolarità di questa esperienza è che mi sentivo guidato, a volte proprio trascinato a seguire una strada invece di un’altra, come un’energia che mi diceva “guarda qui”.

Quello che sentivo, tenendo in mano le carte, erano delle sensazioni vivide, molto diverse tra loro e allo stesso tempo molto specifiche. Un grande entusiasmo iniziale, immotivato, in un giardino soleggiato, mi ha fatto approdare naturalmente alla mia casa di infanzia, riprodotta nella mia mente in una vera e propria dimensione onirica e lì, nella casa della mia infanzia, sono stato guidato ad approfondire alcuni passaggi fondamentali delle mie dinamiche familiari che involontariamente o meno mi condizionano.

La REV mi ha guidato attraverso questi condizionamenti in un processo che è paragonabile al sogno in uno stato cosciente, e mi ha permesso di dare un nome a emozioni, frustrazioni, paure, desideri che erano già dentro di me, e che in quell’esperienza hanno trovato un luogo ben definito, come una pezzo insignificante che si incastra perfettamente in un puzzle di cui non si conosce l’immagine finale. Lungo la strada sono incappato in antri più bui della mia vita, ho provato vergogna e rabbia, che ho potuto restituire.

La tappa finale di questo viaggio mi ha permesso di visualizzare le conseguenze che possono avere scelte o azioni diverse da quelle che di solito metto in pratica, e ho provato un senso di liberazione. Al termine del percorso mi sono sentito rinnovato e allo stesso tempo era come se avessi letteralmente “fatto pace” con vissuti pesanti di cui non ero nemmeno pienamente consapevole. Pur avendo chiara la mia situazione personale, la REV mi ha permesso di rianalizzare le cose sotto una prospettiva che non avevo considerato, collegando il bagaglio che mi porto dietro alla vita che voglio vivere.

Il senso di rinnovamento è sicuramente la risorsa che mi accompagna più di ogni altra del percorso, come se avessi fatto un reset. In primo luogo ho approfondito con la mia famiglia stessa alcuni temi che erano emersi e ho potuto rivalutare convinzioni che avevo quasi date per scontate, ma che mi hanno dato una prospettiva molto diversa con cui guardare me e il mio cammino personale. In secondo luogo ho abbattuto qualche difesa naturale nell’approccio con altre persone, sentendomi fiero di quello che sono, senza aver bisogno di giustificare come mi sento. Ho acquistato una maggiore autenticità, non nascondo più gli aspetti “brutti” di me, perché anche quelli sono una risorsa.